BRIAN ENO
 
BIOGRAFIA/BIOGRAPHY
Brian Peter George St. John Le Baptiste De La Salle Eno nasce a Woodbridge, nel Sussex, il 15 maggio 1948, capostipite di una generazione di non-musicisti dichiarati.
 
 
 
 
 
 

 
AMBIENT 1: MUSIC FOR AIRPORTS
Label : EEG
Anno pubblicazione : LP/1978-CD/31 agosto 1990
Valutazione :
Rarità :
 
Lista dei brani
1 1/1
 
2 2/1
 
3 1/2
 
4 2/2
La recensione
A cavallo dei '70 e degli '80, quando le emittenti private trasmettevano musica da discoteca e rock da FM (Toto, Journey ecc.) a go go, io sconcertavo i radioascoltatori proponendo avanguardia (Fripp, Eno, Tangerine Dream, i primi Human League, Gary Numan, Cabaret Voltaire, Suicide ecc.).
In particolare quando proposi il disco in esame ricevetti parecchie telefonate di ascoltatori increduli che potesse esistere la "musica per aeroporti".
L'album è del 1978, tutt'ora attualissimo, che già allora precorreva i tempi. Dal titolo si evince che è il primo della serie "Ambient". Seguiranno infatti "Ambient2/The Plateaux of Mirror" di Harold Budd e Brian Eno, "Ambient 3/Larajii" (sconsigliabile per chi ha cattiva digestione) e "Ambient 4/On Land" di Brian Eno.
Nel cd sono contenuti quattro brani, tutti senza titolo, in qualche modo sconvolgenti per chi non ha mai sentito questo genere musicale, però in un certo senso orecchiabili.
Il primo brano è lunghissimo (16:39), a farla da padrone è il piano acustico suonato dal vecchio leone Robert Wyatt (formidabile batterista dei Soft Maschine, che durante il festeggiamento alla vigilia dell'uscita di un disco, cadde da un balconcino, pieno zeppo di tutte le sostanze possibili e immaginabili, restando in paraplegia permanente), con qualche intrusione di sinth a cui è e vuole essere relegato l'eclettico Brian Eno. Nei due brani successivi sono presenti le voci di Christa Fast, Christine Gomez, e Inge Zeininger, capaci di creare atmosfere liquide e sognanti; nell'ultimo brano spazio a Brian Eno alle tastiere.
I suoni di quest'album si confondono con l'ambiente (in questo caso l'aeroporto). Del resto questa è una delle prerogative che stanno alla base della musica "ambientale". Il messaggio che questo cd vuole trasmettere agli ascoltatori è la lunga attesa negli aeroporti (di questi tempi poi…il disco andrebbe a ruba).
Per ottenere il meglio da questo cd sarebbe auspicabile ascoltare la musica con delle ottime cuffie e mettersi dalla parte dell'"osservatore" e guardare i bambini che giocano, le persone che passeggiano per le vie della città. Disco particolarmente indicato per l'"intervallo"?
Demetrio Cutrupi